Quante volte ti sei ritrovata/o ad urlare ai tuoi figli e dire cose inutili? Poi, a fine strigliata, dirti che sei stanca/o di urlare ai bambini, che tanto non serve a nulla…
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E, inoltre, ti sentivi anche spossata o stanco. Hai perfettamente ragione. Urlare troppo spesso ai bambini fa male a noi e non aiuta la loro crescita.
In questo articolo ti propongo un percorso semplice e poco impegnativo per almeno ridurre drasticamente le urla in casa. I periodi più temuti da noi genitori, e io sono la prima, sono le vacanze a casa, magari con il brutto tempo fuori, e bambini da gestire 24h. Primo giorno: ok. Secondo giorno: ok. Terzo giorno: stanchi. Quarto giorno: noia. Quinto giorno: aiuto. Sesto giorno: AHHHHHHH! E qui il nostro cervello pacato e zen si scatena e scatta all’ennesimo battibecco, capriccetto, litigio, disastro. NORMALE.
Sono una tipa semplice io, e forse la formazione allo Yale Parenting Method e il mio background in PNL mi hanno aiutata. Non credo che urlare qualche volta ai nostri figli li traumatizzi per la vita, questa è facile psicologia X=Y. Credo che urlare faccia male più a noi e non serva a nulla. Credo che tanto loro non capiscono il messaggio e non serva all'”educazione” nel più stretto senso della parola. Credo anche che, a lungo andare, urlare ci stressi e rischi di ammalarci. Attenzione quindi!
Perché urli?
Ecco due idee a caso… Perché ha allagato il bagno? PErché non vuole fare i compiti? Perché non vuole mangiare le verdure che hai cucinato e che avevate scelto insieme prima di cena? Perché continua a chiedere “perché”? Perché parla sempre!?! Perché urla appena alzato? Perché chiede sempre regali? Peché scrive su muri? Perché salta dal divano e rischia l’osso del collo? Perché non ti ascolta? Perché strappa i capelli alla sorella? Perché ruba un gioco al fratello e poi gli fa “Nana, na, nana”? TUTTO MOLTO C L A S S I C O!
Distinguiamo le urla dal tono di voce.
Facciamo una importante premessa. La voce è importantissima per un genitore di bambini piccoli (fino ai 6 anni almeno), ancora di più del contenuto del suo messaggio voglio dire.
Se non impari a gestire il tuo tono di voce e se non lo vari tuo figlio non capirà granché di urgenza, gravità, danni… Facciamo un esempio: si avvicina ai fornelli con la palla, cosa fai? Se dolcemente, a mo’ di Cenerella della Disney, gli dici che è pericoloso, che si deve allontanare all’istante, che… Ormai, si è bruciato tutto. In casi di urgenza è fondamentale saper usare il volume e il tono di voce fermo: “Attenta, via da i fornelli con la palla. Vai in sala per favore o prendi la palla molle e vai in cameretta.”.
Fermo, deciso. Di contro, urlare sarebbe un po’ sopra le righe, poco compreso, confuso, tu ti agiti troppo e lui o lei non capisce bene la gravità nel messaggio.
Come smettere di urlare ai bambini in 28 giorni.
Prima settimana
Seconda settimana
Terza settimana
Quarta settimana
Ciao, sono Debora, sperò che questo articolo “Come SMETTERE di URLARE ai tuoi figli in 28 GIORNI” ti sia piacito. Se hai una domanda sull’argomento lasciami un commento e sarò molto felice di risponderti. Per approfondire puoi guardare anche il video, qui sotto, di presentazione del metodo Figli Felici. Ciao, grazie e a presto!
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Comments 2
E se fosse più il padre che ci fa urlare dei figli vale lo stesso? Ahah! Grazie mille per i suggerimenti
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eheh Samantha, certo.